Come Scegliere il Tipo di Tasso di Interesse per il Mutuo
Secondo una recente inchiesta di Assofin, è stato riscontrato, nei primi 3 mesi dell’anno, un considerevole divario tra i livelli di domanda dei mutui ipotecari delle diverse banche italiane.
Alcuni importanti istituti bancari nazionali hanno registrato un calo notevole, altre banche, invece, hanno addirittura raddoppiato i flussi.
Unicredit ha registrato un -65%, Banco Popolare -41% mentre Banca Mediolanum ha raggiunto un aumento del 164% e Banca Popolare di Vicenza del 76%.
Insomma, siamo sicuramente di fronte ad una diminuzione della domanda, ma c’è ancora una discreta fetta di italiani che continua ad aver bisogno di un mutuo per comprare casa.
Mutui: tasso fisso o tasso variabile?
Ora come sempre, il dubbio amletico che si propone è: meglio il tasso fisso o quello variabile?
Sono poche le famiglie italiane che possono permettersi di scegliere il tasso variabile.
Nonostante la storia dica che, negli ultimi 22 anni, chi ha scelto il tasso variabile per accendere un mutuo sia stato premiato, preferire un tasso variabile può risultare molto rischioso.
Se una famiglia non riesce a risparmiare, avrà un reddito medio che non crescerà nel tempo.
Un tasso variabile, invece, nell’ipotesi che i saggi di riferimento crescano sino ai livelli raggiunti lo scorso ottobre, potrebbe anche raddoppiare!
Secondo i dati, i livelli raggiunti lo scorso ottobre non hanno avuto alcun effetto sulle scelte degli italiani.
Pare infatti che la percentuale di coloro che hanno scelto il tasso variabile sia triplicata rispetto all’anno precedente.
Questo è facilmente spiegabile, poiché l’importo del finanziamento totale viene calcolato sulla base del rapporto tra reddito e rata. Quindi, cominciare con un tasso più basso, vuol dire accedere ad un finanziamento più ampio. Ma poi tocca fare i conti con la sostenibilità del tasso nel tempo!
Come scegliere il tasso d’interesse
In ogni caso, scegliendo il tasso variabile, si può considerare la rata di un tasso fisso come un livello massimo raggiungibile. Inoltre, resta sempre disponibile l’opzione tasso misto che, anche se più costoso, permette di cambiare la tipologia di tassi ogni due, tre o cinque anni.
Infine, non bisogna dimenticare che oggi è possibile ricorrere a contratti surroga, che danno la possibilità di trasferire il proprio mutuo presso la banca che si ritiene più conveniente.
Insomma, nonostante gli esperti prevedano una maggiore stabilità per i tassi, la cosa fondamentale è usufruire della migliore guida possibile, in un epoca di crisi, di carenza di liquidità e di aumento del rischio di credito.
Sapere di essere nelle mani di professionisti capaci e competenti, che sappiano orientarti nella scelta più adatta alle tue esigenze, è prerogativa di pochi al giorno d’oggi.