Alternative al Conto Deposito
I conti deposito presentano un ottimo rapporto fra i buoni rendimenti ed un rischio modesto. Quali sono gli altri strumenti finanziari che hanno le stesse caratteristiche? Quali preferire nell’ottica della diversificazione?
I conti deposito forniscono la certezza di restituzione del capitale, e un rendimento garantito facilmente quantificabile, soprattutto nella scelta dei conti deposito vincolati. Entrambe queste caratteristiche li fanno diventare degli investimenti appetibili e popolari.
Ci sono però altre tipologie di investimento che possono rientrare nella categoria degli investimenti ad alto rendimento, con caratteristiche ugualmente interessanti e simili a quelle del conto deposito come: pct, bfp, titoli di stato e obbligazioni. Tra questi solo i titoli di stato e i buoni fruttiferi godono però della garanzia del FITD, fino sempre al limite dei 100 mila euro.
I pct vs conti deposito
I punti in comune tra i pronti contro termine e i conti deposito vincolati sono riconducibili a: certezza di restituzione del capitale alla scadenza e certezza del rendimento.
I pct hanno durata sensibilmente più breve rispetto al conto deposito vincolato, non possono essere svincolati prima della scadenza, ma permettono una negoziabilità sui tassi, a fronte di elevate somme, che invece non possiedono normalmente i conti deposito.
Inoltre i pct richiedono necessariamente un conto deposito titoli e soglie minime medio altre per poterli sottoscrivere. Possono costituire una alternativa o una aggiunta ai conti deposito, rientrando entrambi nella tipologia di investimenti che puntano alla gestione della liquidità.
Confronto fra i bfp ed il conto deposito
I buoni fruttiferi postali non offrono più elevati tassi di interesse se non nelle modalità di buoni indicizzati con una partenza da un tasso minimo garantito fisso. Ovviamente ci si fa carico del rischio che il livello di rendimento atteso non venga raggiunto da quello reale.
La loro durata è sensibilmente maggiore rispetto ai conti deposito, per cui costituiscono una buona scelta per investimenti di medio periodo, ma con una attenta scelta del valore di indicizzazione sottostante.
Meglio i titoli di Stato o i conti deposito?
Al di là della garanzia del FITD, solo alcuni btp con durata medio-lunga offrono dei discreti rendimenti. I btp essendo obbligazioni emesse dallo Stato sono suscettibili di variazioni del valore nominale, per cui bisogna comprarli nell’ottica di non disinvestirli prima del tempo, anche perché forme di speculazione a riguardo sono difficilmente realizzabili dai piccoli risparmiatori.
Obbligazioni o conti deposito
Le obbligazioni dovrebbero essere scelte sempre guardando con grande attenzione alla solidità della società emittente e al rating. Se possibile è meglio scegliere quelli che sono emessi sotto la pari, o acquistarli sul Mot quando il loro prezzo è al di sotto del valore nominale (ad esempio dopo lo stacco di una cedola).
Possono far parte di un portafoglio ben diversificato, preferendo le obbligazioni senza il pagamento della cedola, e con un tasso di rivalutazione fisso e una parte indicizzata.