Risparmio Consapevole
Il risparmio consapevole può essere considerato la variante economica del consumo critico: anzitutto è necessario conoscere ogni passaggio di denaro, dal nostro portafoglio al prodotto in cui abbiamo deciso di investire; già solo questa conoscenza è difficile da ottenere, sopratutto a causa della scarsa trasparenza che caratterizza questo settore.
Comunque, oltre al normale investimento composto da conto corrente, libretto di risparmio, oppure alla compravendita di obbligazioni su di un mercato virtuale, è possibile per ogni persona desiderosa di attuare un risparmio consapevole investire nel cosiddetto risparmio previdenziale. Esiste inoltre anche l’investimento “etico” dove, al contrario di un normale investimento, non ha importanza primaria la remunerazione ma la destinazione del nostro denaro che abbiamo deciso di investire. Ovviamente questo tipo di investimento è molto soggettivo, in quanto ognuno di noi deve rimanere fedele ai propri ideali.
Unico metodo per capire l’”onestà” delle imprese alle quali arriva il nostro denaro investito, è lo studio di “pagelle” ad hoc stilate da associazioni e comitati che lavorano per la creazione di un’economia di giustizia. Generalmente possiamo suddividere due circuiti di investimento: un circuito tradizionale ed altre iniziative laterali.
Circuito bancario
Il circuito tradizionale di investimento è composto dal normale circuito bancario: tramite una banca è possibile destinare il denaro ad uno dei prodotti che rientrano all’interno del ventaglio offerto; solitamente ogni banca possiede prodotti convenzionali e prodotti “etici”; ognuno di noi è libero di scegliere un fondo di investimento che comprende azioni di aziende la cui politica gestionale è in linea con dei nostri personali criteri di condotta, ad esempio l’attenzione per l’ambiente o il trattamento equo dei lavoratori. In questo senso, il circuito tradizionale offre una vasta gamma di scelte poiché quasi tutte le banche offrono un portafoglio di fondi di investimento molto ampio. Questo non bisogna però far pensare che l’attenzione della banca sia tutta rivolta al consumatore etico: la banca, anzitutto, pensa a ricavare profitto.
Esistono molte banche che hanno investito in associazioni non-profit che contribuiscono a migliora questo mondo; nonostante questo, non è detto che il nostro denaro investito arrivi direttamente a queste associazioni: è di fatto possibile che questo capitale arrivi prima a quei fondi di investimento speculativo e che solo successivamente, dopo aver fruttato qualche guadagno, venga usato per le associazioni non-profit.
Alternative
Il risparmiatore critico può intraprendere una seconda iniziative per aiutare lo sviluppo di una economia di giustizia: diventare un “azionista critico”. Essere un azionista critico vuol dire influenzare la politica aziendale delle società quotate in Borsa in cui abbiamo investito; in tal modo è possibile indirizzare tale politica verso obiettivi socialmente e moralmente etici, ad esempio una politica ambientalista oppure una politica attenta alle esigenze dei lavoratori.