Liberi Professionisti e Tirocini
Nessuna buona novità per gli aspiranti liberi professionisti: infatti i tirocinanti negli studi di avvocati e architetti, vengono sfruttati, lavorando quasi tutto il giorno, come un comune lavoro impiegatizio, ed obbligati a garantire una presenza praticamente quotidiana.
Infatti, quasi la totalità, oltre l’80% deve garantire una presenza quotidiana, il 77% ha scadenze rigide, oltre 40% dichiara di sostenere un ritmo lavorativo elevato.
E la retribuzione?
Cattive notizie anche e soprattutto sotto questo fronte, dal momento che quasi la metà dei tirocinanti non viene affatto pagata: infatti, solo il 54% viene remunerato economicamente, percentuale che arriva a sfiorare il 70% per i tirocinanti in materie economiche.
Una situazione che obbliga, ovviamente, i giovani a richiedere il sostegno economico della propria famiglia nel 65% dei casi, e, quindi, a non riuscire ad essere autosufficienti ad un’età che, in genere, è intorno ai 30 anni.
Ma quali potrebbero essere le possibili soluzioni a questa che, sempre più spesso, viene considerata una pratica obbligatoria e poco utile?
Oggi il consiglio dei ministri dovrebbe considerare la proposta del ministro Sacconi di applicare anche ai tirocinanti un contratto come quello di apprendistato fatto nelle aziende, anche se trovare un’intesa sul livello retributivo appare complesso per la diversità delle professioni interessate.
Non c’è dunque da stupirsi se il 92% degli aspiranti professionisti si dichiara insoddisfatto e della retribuzione e della considerazione di cui gode sul luogo di lavoro, un lavoro che, almeno in una prima fase, non ha proprio niente di libero.