Cosa Succede se non si Pagano le Rate dei Prestiti
Rate prestiti non pagate? Che cosa può succedere? Andiamo a scoprire quali sono le possibili conseguenze.
Purtroppo, in tempi di crisi come questi, trovarsi a non pagare una rata di un prestito sta diventando un problema che affligge molte famiglie. Infatti, da qualche anno, molte delle persone che precedentemente avevano fatto acquisti a rate o chiesto finanziamenti per ottenere liquidità, oggi si ritrovano a non riuscire, con i loro soldi a coprire il debito contratto.
Le conseguenze sono diverse e vanno dalla mora fino alla segnalazione in banca.
Attraverso questa guida, vedremo nello specifico cosa può accadere a chi si ritrova a dover affrontare questa situazione.
Per prima cosa è sempre opportuno leggere attentamente il contratto che avete firmato all’atto della stipula del finanziamento. Sicuramente, troverete delle voci che spiegano “cosa succede in caso di ritardo o mancato pagamento”.
Nella maggior parte dei casi, sul vostro importo non pagato, verranno applicati degli “interessi di mora” ovvero una percentuale di costo in più al debito dovuto. Ma non è tutto; infatti anche se successivamente pagate la vostra rata comunque vi saranno delle altre conseguenze ben più gravi.
In seguito alla “morosità” l’istituto bancario o finanziario con cui avrete sottoscritto il contratto, provvederà a “fare una segnalazione” a vostro carico.
Cosa significa essere “segnalati”? E a chi?
Spieghiamo subito che la “segnalazione” è un atto mediante il quale la banca o finanziaria informa tutti gli altri istituti bancari o di credito che si è un “cattivo pagatore”. Tale segnalazione negativa viene fatta al SIC, ovvero Sistemi di Informazione Creditizia, dove vengono registrati i dati del cliente moroso e del suo finanziamento. Questa pratica etichetta il cliente come “cattivo pagatore” rendendo poi impossibile un suo eventuale accesso al credito futuro. Inoltre, le Centrali Rischi che registrano tali dati, li conservano anche per un certo numero di anni, (fino a trentasei mesi) per cui il cliente resta “cattivo pagatore” anche se successivamente salda il suo debito.
Facciamo un esempio: nel 2019 una persona contrae un finanziamento per 10 anni e ipotizziamo che non paghi 1 rata. Viene fatta la segnalazione e il cliente resterà iscritto nei registri SIC per 13 anni, ovvero i 10 anni legati al finanziamento più i 3 anni previsti dalla normativa.
Inoltre le banche prima di concedere un prestito controllano sempre il nominativo della persona nei data base delle Centrali Rischi (conosciute anche come CRIF) e pertanto dinanzi ad una segnalazione sarà impossibile ottenere fiducia.
Ma questa non è l’unica conseguenza al mancato pagamento di una o più rate di un prestito; infatti il rischio maggiore è legato al “recupero forzato” (in alcuni casi può diventare anche pignoramento), che avviene tramite società specializzate. Comunque, di solito tali società di recupero credito vengono chiamate in causa solo se si saltano un numero consistente di rate. Però questa non è una regola assoluta.
Ritornando al discorso del pignoramento esso può avvenire in diversi modi: richiesta di trattenere il quinto dello stipendio (se il debitore ha una busta paga regolare) oppure pignoramento dei beni patrimoniali mobili ed immobili. In ogni caso, sono sempre delle situazioni spiacevoli da affrontare che condizionano fortemente il futuro rapporto fra il cliente e la banca.
La situazione non cambia di molto nemmeno se si tratta solo di un semplice ritardo nel pagamento della rata. In questo caso dovete innanzitutto pagare la rata scaduta con eventuale addebito di interessi di mora ma comunque resterete iscritti nella Centrale Rischi per il tempo previsto dalla procedura.
Comunque, è diritto riconosciuto ad ogni persona (morosa o ritardataria) di poter richiedere la cancellazione dalla Centrale Rischi ma solo allo scadere dei termini di legge.
In sintesi, non vi sono soluzioni se non quella di pagare sempre le rate dei finanziamenti contratti oppure non accedere ad essi, se non si è in grado poi di far fronte al debito.