Come Diventare un Allenatore
L’istruttore, l’allenatore e il preparatore atletico sono le tre figure professionali che collaborano per fornire all’atleta la preparazione necessaria ad affrontare l’attività sportiva, amatoriale o agonistica.
L’istruttore insegna la disciplina ai singoli sportivi, di solito al di fuori di un contesto competitivo.
L’allenatore si occupa delle squadre e degli atleti che fanno agonismo, seguendo gli aspetti psicologici, fisici e tattici della loro attività. Le sue responsabilità e mansioni variano molto in base alla disciplina sportiva.
La distinzione fra le figure di allenatore e istruttore non è nettissima, e spesso queste si sovrappongono.
Il preparatore atletico si occupa della preparazione fisica, generale e individuale, degli atleti, cerca di prevenire gli infortuni e aiuta gli sportivi a recuperare la forma fisica dopo un incidente. Collabora strettamente con l’allenatore e l’istruttore e, talvolta, i tre ruoli possono essere ricoperti da un unico professionista.
Per svolgere al meglio queste professioni è necessario possedere un’ottima preparazione tecnica e una buona capacità comunicativa, bisogna essere in grado di motivare psicologicamente gli atleti e infondere loro fiducia. Inoltre, è indispensabile avere conoscenze specifiche di anatomia, fisiologia e chinesiologia.
Formazione
La formazione nell’ambito di queste tre professioni, e soprattutto per quel che riguarda gli allenatori e gli istruttori, è molto legata alla disciplina sportiva che si intende insegnare. Ogni federazione ha il suo regolamento e non esiste un iter unico per ottenere l’abilitazione.
Una buona preparazione di base viene fornita dalla facoltà universitaria di Scienze Motorie.
Il corso di laurea triennale prevede insegnamenti in campo medico, psicologico e psicopedagogico, oltre a quelli di progettazione, conduzione e gestione di attività motorie finalizzate allo sport o al recupero funzionale.
Dopo avere conseguito la laurea di primo livello, è possibile proseguire gli studi per altri due anni e ottenere la laurea magistrale, che fornisce competenze avanzate negli ambiti teorico, metodologico e tecnico dell’allenamento.
Per esercitare queste professioni è necessario possedere un’abilitazione, denominata anche brevetto o patentino, che si ottiene frequentando i corsi appositi organizzati dalle varie federazioni sportive, a volte in collaborazione con il CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Tali corsi si svolgono in diversi momenti dell’anno, hanno durata variabile e sono quasi sempre a numero chiuso, quindi prevedono una procedura selettiva per l’accesso. I requisiti minimi richiesti sono, solitamente, la maggiore età o l’appartenenza a una fascia d’età precisa, l’assolvimento dell’obbligo scolastico e l’iscrizione alla federazione sportiva competente.
Ogni disciplina sportiva ha un regolamento proprio per quel che riguarda la formazione di istruttori e allenatori. In generale, i corsi sono strutturati su più livelli e abilitano ad allenare squadre o singoli atleti di categoria sempre più alta. Mediamente, hanno una durata compresa fra le 20 e le 60 ore e si svolgono in due o più fine settimana consecutivi. La quota d’iscrizione viene stabilita dalle singole federazioni. Al termine di ciascun corso è necessario superare un esame.
Prima di potere frequentare un corso di livello superiore per il passaggio di categoria, deve trascorrere un lasso di tempo prestabilito.
Allenatore di pallacanestro
Per diventare allenatori di pallacanestro sono previsti un corso di 1° livello della durata minima di 40 ore (allievo allenatore) e uno di 2° (allenatore di base), della durata di circa una settimana, che si svolge in maniera residenziale o semi-residenziale. Fra un corso e l’altro devono intercorrere almeno dieci mesi, durante i quali l’allievo deve prendere parte a ulteriori incontri di formazione didattica per l’aggiornamento e il conseguimento dei crediti formativi necessari, deve svolgere con continuità l’attività di praticantato e arbitrare almeno 15 partite.
Con la qualifica di allenatore di base è possibile allenare le squadre che partecipano ai campionati federali, di competenza degli organi territoriali regionali e provinciali.
Successivamente, dopo minimo due anni, si può frequentare un corso di 3° livello (allenatore), della durata di 150 ore complessive divise su due anni, con un esame fra il primo e il secondo anno. Il corso abilita ad allenare le squadre nazionali fino alla serie B maschile e A1 femminile.
Dopo altri due anni, e lo svolgimento dell’attività in maniera costante, si può frequentare il corso di 4° livello della durata di due settimane, che consente di allenare le squadre di serie A1 e A2 maschile.
Allenatore di calcio
Per svolgere la professione di allenatore in ambito calcistico è necessario frequentare i corsi organizzati dalla FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio e, successivamente, iscriversi all’apposito Albo dei Tecnici, nella sezione relativa all’abilitazione raggiunta.
La FIGC prevede tre livelli di preparazione.
-Allenatore di base, diploma UEFA B: per partecipare al corso di formazione (organizzato, sotto la supervisione del Settore Tecnico della FIGC, dai vari comitati regionali della Lega Nazionale Dilettanti e dalle sedi regionali dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio), è necessario avere compiuto 25 anni.
Il corso è a numero chiuso ed è a pagamento, la graduatoria di accesso viene compilata in base al titolo di studio e all’esperienza acquisita dai candidati come calciatori e allenatori e all’eventuale frequentazione del corso informativo CONI–FIGC.
Ha una durata di 5 settimane, per un totale di 125 ore di lezioni teoriche e pratiche. Fra le materie trattate ci sono tecnica e tattica calcistica, metodologia dell’allenamento, psicologia e psicopedagogia, medicina dello sport, regolamento del gioco e carte federali.
Una delle cinque settimane di corso è dedicata alla visita studio di un settore giovanile di alto livello. Per ottenere l’abilitazione, al termine del corso, gli allievi devono sostenere anche un esame in tutte le materie seguite; per quanto riguarda la tecnica e tattica calcistica l’esame è sia teorico sia pratico.
Con il patentino di Allenatore di base è possibile curare la preparazione tecnica delle squadre della Lega Dilettanti e delle Giovanili di ogni categoria (escluso il campionato Primavera) e, inoltre, si possono svolgere le funzioni di allenatore in seconda in serie C1 e C2.
-Allenatore professionista di II categoria, diploma UEFA A: il corso, a pagamento, è organizzato dal Settore Tecnico della FIGC e si svolge presso il Centro Tecnico Federale, a Firenze. E’ riservato, ogni anno, a 40 allievi in possesso della qualifica di Allenatore di base UEFA B e iscritti al relativo albo.
La graduatoria di ammissione viene stabilita valutando, per ciascun candidato, i titoli di studio, quelli sportivi, sia nell’attività di calciatore sia in quella di allenatore (per il 75% dei posti disponibili analizzando sia l’attività di giocatore che di allenatore, per il restante 25% solo quella da allenatore) e i risultati conseguiti durante l’esame per diventare Allenatore di base.
Oltre alle materie studiate nel corso di allenatore di base, in questo livello di abilitazione, vengono introdotte anche lezioni di comunicazione e lingua inglese. La durata del corso è di 6 settimane, per 192 ore di lezione complessive.
Al termine del corso, superata la prova finale (esame in tutte le materie ), viene rilasciato il patentino, che consente di allenare le squadre della Lega PRO (1° e 2° Divisione), della Lega Nazionale Dilettanti, e tutte le squadre giovanili, comprese quelle partecipanti al campionato Primavera.
Gli appartenenti a questa categoria possono anche svolgere le mansioni di allenatore in seconda per le squadre di Serie A e Serie B.
-Allenatore professionista di I categoria, diploma UEFA PRO: per accedere al corso, che si svolge a Firenze presso il Centro Tecnico Federale della FIGC, sono richiesti almeno due anni di esperienza come allenatore professionista di II categoria.
Il corso è riservato, ogni anno, a 25 allievi in possesso della qualifica di Allenatore di base UEFA A e iscritti al relativo albo. La graduatoria di ammissione viene stabilita valutando, per ciascun candidato, i titoli di studio, quelli sportivi sia nell’attività di calciatore sia in quella di allenatore. Il corso ha durata di un anno, e si svolge, attraverso sessioni formative della durata di due giorni, presso il Centro Tecnico di Coverciano (un quartiere di Firenze), tranne l’ultima sessione intensiva di lavoro in cui gli allievi seguono lezioni presso il Centro Tecnico Federale per quattro settimane consecutive.
Durante l’anno, gli allievi si recano a visionare il lavoro di alcune squadre di Serie A o B ed effettuano anche un tirocinio formativo. In totale il carico formativo è di 256 ore di lezione. Per ottenere l’abilitazione, oltre che superare un esame in tutte le materie (le stesse del corso UEFA A, affrontate in maniera differente), gli allenatori devono redigere una tesi finale, sviluppando uno degli argomenti sviscerati durante il corso (tecnica, tattica, preparazione atletica, psicologia).
Chi ottiene il patentino di Allenatore professionista di categoria diploma UEFA PRO, può occuparsi della conduzione tecnica di squadre di ogni tipo e categoria.
Allenatore di hockey su ghiaccio
Per intraprendere la professione di allenatore di hockey su ghiaccio è necessario frequentare i corsi indetti dalla FISG – Federazione Italiana Sport del Ghiaccio. Le qualifiche tecniche rilasciate dalla Federazione non sono titoli professionali, ma vengono riconosciuti solo nell’ambito federale e, per accedere al primo livello di allenatore, è necessario aver praticato l’attività come atleti.
I corsi sono strutturati su tre livelli.
Allenatore di I livello: il corso dura 80 ore e prevede un ampio modulo, a cura del CONI, finalizzato al conseguimento del titolo di Maestro di pattinaggio. Le ore rimanenti sono dedicate all’hockey pratico. Per ottenere l’abilitazione è necessario superare un esame, che consiste in una prova scritta, una prova pratica e un colloquio orale. L’allenatore di I livello può svolgere la sua attività con le squadre del Settore Giovanile.
Allenatore di II livello: per accedere a questo secondo corso è necessario aver superato con successo il primo e, quindi, essere in possesso della qualifica di Maestro di pattinaggio e Allenatore di I livello. Inoltre, è richiesta un’esperienza di arbitraggio nel Settore Giovanile. Il corso dura 50 ore. La verifica finale consiste nella presentazione e discussione di un piano di allenamento, una prova scritta, una prova pratica e un colloquio. Entro la fine della stagione, gli allievi, che hanno superato con successo la prova finale, devono produrre un elaborato che presenti le sequenze di allenamento di una squadra di hockey o, in alternativa, una tesi su un argomento a scelta relativo all’hockey.
L’allenatore di II livello è abilitato a condurre tecnicamente le squadre di serie B, le squadre giovanili e quelle femminili.
Allenatore di III livello: per accedere è necessario possedere la qualifica di Allenatore di II livello e aver maturato un numero prestabilito di ore di arbitraggio nel Settore Giovanile. L’esame finale prevede la presentazione di un piano di allenamento, oltre al superamento di una prova scritta e un colloquio orale, e riguarda il programma di tutti e tre i livelli di corso.
L’allenatore di III livello può lavorare con squadre di ogni categoria.
L’allenatore qualificato CNA – Consiglio Nazionale Allenatori, dovrà essere regolarmente tesserato alla FISG e iscritto all’Albo federale tramite una Società presso la quale svolge l’attività o individualmente nel rispetto delle norme di tesseramento annuale.
Il percorso si articola in 4 livelli
I corsi del “Primo momento” hanno finalità di promozione e avviamento al gioco del rugby e rilasciano il titolo di “animatore regionale U12”, che abilita ad allenare le categorie dalla U6 alla U12. Questi corsi hanno carattere regionale e si svolgono in 18 ore, suddivise in due o tre incontri, a seconda dell’organizzazione di ogni regione. Il “Primo momento” dura due stagioni sportive al termine delle quali, è necessario svolgere il corso di “Primo livello”, pena l’annullamento del corso di “Primo momento”.
Il corso di “Primo livello” ha una durata di due moduli (per un totale di 51 ore) e permette di allenare fino alla Serie C, con esclusione della categoria U20 elite, rilasciando il titolo di “allenatore di Primo livello”.
Per poter mantenere attivo il livello per il tesseramento è necessario partecipare almeno a un “corso di aggiornamento di Primo livello” nelle due stagioni successive al tesseramento. I corsi di aggiornamento hanno carattere regionale.
Nei mesi che dividono i due moduli, il partecipante al corso dovrà svolgere, nella regione di appartenenza, un’attività formativa che gli permetta di ottenere alcuni crediti formativi.
Al termine del secondo modulo ci sarà un esame d’idoneità con due prove scritte.
Il corso di primo livello si deve completare all’interno della stessa stagione sportiva, quindi, se si frequenta solo il primo modulo, nella stagione successiva si dovranno frequentare nuovamente entrambi i moduli.
Superato il Primo livello, in relazione all’esperienza maturata, la formazione dell’allenatore continua con il ”Secondo livello” e il “Terzo livello”.
I corsi di “Secondo livello” e di “Terzo livello” rilasciano rispettivamente il titolo di “allenatore di Secondo livello”, che abilita ad allenare la serie B e la categoria U20 gruppo elite, e di “allenatore di Terzo livello” che ha come finalità la gestione di una squadra di eccellenza.
Sono entrambi corsi residenziali e durano un totale di 42 ore ciascuno, da svolgersi in una settimana (dalla domenica sera al sabato mattina) in una delle sedi indicate dalla FIR. Al termine si deve sostenere un esame d’idoneità.
Per poter mantenere attivo il livello per il tesseramento, è necessario partecipare almeno a un “corso di aggiornamento di Secondo livello” nelle due stagioni sportive successive al tesseramento. I corsi di aggiornamento per il “Secondo livello” hanno carattere regionale, quelli per il “Terzo livello” hanno carattere nazionale.
Dopo il Terzo livello è possibile seguire i corsi di “Quarto livello” (o “Brevetto Federale”), che permettono di ottenere il titolo di “allenatore Elite” per la gestione di una squadra di alto livello e allenare fino al Campionato Eccellenza e le squadre Nazionali. Per poter mantenere attivo il livello per il tesseramento è necessario partecipare almeno a un “corso di aggiornamento di Terzo e/o Quarto livello” nelle due stagioni sportive successive al tesseramento. I corsi di aggiornamento hanno carattere nazionale.
Fra tutti gli iscritti ammessi alla frequenza del corso, potranno sostenere l’esame finale di “Brevetto Federale” solo coloro che avranno effettuato il previsto periodo di tirocinio. Tale tirocinio potrà essere effettuato solo dagli iscritti al corso che risulteranno titolari dell’incarico di allenatore, responsabile di formazione seniores, partecipante al Campionato Nazionale di serie A o Eccellenza.
Il calendario dei corsi di formazione per allenatori è consultabile sul sito della FIR.
Accesso alla professione
Non esiste una normativa definita che stabilisca i requisiti di accesso alle professioni di istruttore, allenatore e preparatore atletico. In base al contesto, per esercitarle può essere necessario il brevetto rilasciato dalle federazioni sportive o la laurea in Scienze Motorie. Quest’ultima è indispensabile per insegnare educazione fisica nelle scuole.
Nel caso si desideri aprire una palestra, è necessario iscriversi all’Albo delle Imprese Artigiane presso la Camera di Commercio della propria città. Almeno una delle persone, che presteranno la propria opera nella struttura, deve essere in possesso del diploma ISEF o della laurea in Scienze Motorie o aver svolto attività di istruttore per almeno 18 mesi nei cinque anni precedenti e frequentato un corso integrativo, organizzato dalla Regione, con esame finale.