Tasso di Ingresso – Significato

Tasso di Ingresso – Significato

Quando si parla di tasso di ingresso si fa riferimento al tasso iniziale che viene applicato nei mutui a tasso variabile nel corso dei primi tempi di vita del mutuo. In parole povere, all’inizio al mutuo si applica il tasso di ingresso, il cui valore è molto più basso rispetto al valore del tasso adottato per il resto della vita del mutuo, che è il tasso a regime. Il tasso d’ingresso rappresenta, sostanzialmente, un mezzo attraverso il quale le banche cercano di attrarre clienti.

In effetti, per ogni istituto di credito mutui e prestiti rappresentano operazioni ricercate in quanto proficue dal punto di vista economico. Le agenzie di credito, dunque, hanno appunto inventato il tasso di ingresso. Un mutuo, per esempio, per i primi sei mesi proporrà un tasso molto vantaggioso, così che il cliente sia invogliato ad accenderlo. Per il resto del tempo, però, il tasso sarà superiore. Ovviamente, è bene specificarlo, si tratta di condizioni note al momento della firma del contratto: tutto assolutamente chiaro e tutto assolutamente legale. Il tasso di ingresso rappresenta semplicemente una sorta di tasso agevolato che le banche sfruttano per attrarre la clientela.

Entriamo nel dettaglio, e proviamo ad approfondire l’analisi. Il tasso di ingresso e il tasso a regime possono far parte di mutui a tasso variabile e a tasso fisso. Il tasso di ingresso è ritenuto un tasso promozionale, o pubblicitario, proprio perché presenta un valore molto inferiore rispetto al tasso che verrà applicato in seguito. Generalmente dura per sei mesi, e comunque non supera i due anni. Una volta esaurito il periodo del tasso di ingresso, ecco subentrare il tasso ufficiale, cioè cosiddetto a regime, il quale è ricavato dalla somma dello spread e dell’Euribor. Chi si appresta ad accendere un mutuo, dunque, non deve farsi influenzare in maniera eccessiva dalla convenienza del tasso di ingresso, ma concentrarsi sul tasso a regime, sul quale deve concentrarsi al fine di verificare se esso sia più vantaggioso rispetto a quello proposto, per esempio, da un istituto di credito differente. Dunque, nelle diverse proposte di mutuo, è fondamentale che clienti pongano un’attenzione speciale agli esempi di ammortamento, per verificare se siano stati adottati tassi di ingresso o tassi di regime. In particolare, è bene prendere in considerazione il Taeg, nel quale si indica la presenza del tasso di ingresso (oltre che le diverse spese del mutuo).

Concludiamo, dunque, con un invito all’attenzione, perché sono molti i cittadini che non sanno che il tasso che a volte viene presentato nell’ambito dell’offerta a tasso variabile non corrisponde a quello che sarà pagato successivamente, ma solo a un tasso iniziale, valido per pochi mesi, reclamizzato a fini pubblicitari. Insomma, se in una pubblicità sentiamo parlare o leggiamo di tassi all’1 %, siamo pure sicuri che si tratti di tassi di ingresso e non lasciamoci illudere. Noi dovremo puntare la nostra attenzione sul tasso a regime, che sarà quello che dovremo pagare per tutto il resto della durata del mutuo: da esso potremo valutare l’effettiva convenienza di accendere un mutuo o no.

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